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Inviato il: Martedì, 26-Set-2006, 09:16
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Gato Lopez ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 7096 Utente Nr.: 1 Iscritto il: 22-Giu-2006 ![]() |
Apro un po' in ritardo rispetto alla manifestazione. Ma penso che sia un dovere far conoscere questa storia, dato che si tratta di un ragazzo come noi. (anche se sono sicura che già la conoscete tutti...)
" MANIFESTAZIONE NAZIONALE 23 Settembre, ore 15.00 - Ferrara All’alba del 25 settembre 2005 il diciottenne Federico Aldrovandi muore ammanettato a faccia in giù, in una pozza di sangue durante un controllo di polizia. Federico era solo, disarmato e incensurato. La Questura di Ferrara all’indomani dei fatti fornisce diverse versioni, ambigue e contraddittorie. Federico viene descritto come un tossicodipendente, un autolesionista, un violento. Nessuna delle tre definizioni corrisponde al vero. Dopo alcuni mesi di estenuante attesa, la madre di Federico decide di aprire un blog per trovare le risposte che la Questura non aveva ancora dato. Da quando la vicenda diventa nota, attraverso i giornali ed Internet, in Italia e all’estero, le versioni contrastanti crollano una dopo l’altra. In Parlamento l’ex ministro Giovanardi ammette che due manganelli sono andati rotti durante la colluttazione. Vengono rese pubbliche le foto di Federico dopo la morte che dimostrano inequivocabilmente la violenza da lui subita. Parte finalmente una vera e propria inchiesta e i quattro agenti coinvolti vengono iscritti nel registro degli indagati. Le peggiori ipotesi di pestaggio suscitate dalle fotografie sembrano trovare conferma nei racconti dettagliati di testimoni oculari. Ad un anno dalla morte di Federico: - Per chiedere verità e giustizia - Perché si arrivi rapidamente ad un giusto processo - Per difendere la memoria di Federico, a lungo infangata - Perché non accada mai più un fatto simile nelle città d’Italia - Perché eventuali abusi di potere non vengano insabbiati e sia fatta chiarezza su altri casi analoghi, verificatisi negli ultimi anni nel nostro Paese L’Associazione “Verità per Aldro” convoca una manifestazione nazionale a Ferrara il 23 settembre 2006 alle ore 15. La manifestazione avrà carattere pacifico e nonviolento, rifiutando le generalizzazioni contro le intere forze dell’ordine, da cui ci aspettiamo lo stesso desiderio di trasparenza e di giustizia."
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Inviato il: Giovedì, 26-Ott-2006, 17:53
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The Spammer ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 18479 Utente Nr.: 24 Iscritto il: 02-Ago-2006 ![]() |
Una bruttissima storia..spero vengano puniti i colpevoli!!!!!
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Adv |
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Inviato il: Giovedì, 26-Ott-2006, 18:09
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Gato Lopez ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 7096 Utente Nr.: 1 Iscritto il: 22-Giu-2006 ![]() |
Figuriamoci
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Inviato il: Giovedì, 26-Ott-2006, 18:12
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The Spammer ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 18479 Utente Nr.: 24 Iscritto il: 02-Ago-2006 ![]() |
infatti ho detto speriamo...ma sarà dura come sempre..
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Inviato il: Venerdì, 27-Ott-2006, 18:49
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Obrero ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 722 Utente Nr.: 6 Iscritto il: 13-Lug-2006 ![]() |
ah si si la sapevo la storia....ke merda...come sempre....sbirri infami.....
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Inviato il: Venerdì, 27-Ott-2006, 20:48
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Colega ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 3827 Utente Nr.: 7 Iscritto il: 13-Lug-2006 ![]() |
si lo sapevo anche io...del blog aperto dalla madre...
boh i colpevoli puniti...si lo spero anche io...anche se ci credo poco... al solito...che schifo |
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Inviato il: Martedì, 12-Feb-2008, 14:07
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The Spammer ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 18479 Utente Nr.: 24 Iscritto il: 02-Ago-2006 ![]() |
Martedì, 12 Febbraio 2008
Video della polizia scientifica
Molto clamore ha avuto il video, visto per la prima volta in aula alla scorsa udienza, girato dall’agente di polizia scientifica dopo che l’ambulanza era andata via, ma prima, molto prima che arrivasse il medico legale, che è arrivato solo alle 9,30. le immagini e i frammenti di dialoghi saranno certo discussi alla prossima udienza, il 13 febbraio, in cui sono convocati diversi funzionari, e soprattutto i vertici, della questura di due anni fa. I dieci minuti di quella registrazione dichiarano apertamente quel che è stato fatto a Federico, mentre il suo cellulare squillava e noi lo stavamo cercando, e dichiarano anche l’abbandono e la desolazione in cui è stato lasciato, mentre i presenti, lontani in tutti i sensi, parlavano fra loro. Hanno parlato cinque ore, prima di venirci ad avvisare, e da quel momento hanno iniziato una serie di menzogne che purtroppo vediamo anche in aula. Siamo comunque in Tribunale, davanti alla giustizia. Stabilirà il giudice se gli imputati saranno giudicati colpevoli. Ma tutto il resto chi lo giudicherà? Siamo cittadini normali, paghiamo le tasse. Di fronte a tutti gli errori, pasticci, omissioni e falsi che si sono accavallati in modo impressionante fin dai primi minuti dopo la morte di mio figlio, chi pagherà? Se il magistrato non si è recato sul posto, se addirittura l’ufficiale di polizia giudiziaria che avrebbe dovuto indagare ha confessato di aver contribuito a redigere lui stesso le relazioni di servizio degli indagati, se sono scomparsi i manganelli, se molte fotografie non sono state mai consegnate al pubblico ministero chi ha fatto e permesso tutto questo possibile che non debba pagare? oppure solo i normali cittadini se sbagliano devono pagare mentre chi non lo è ha licenza di uccidere chiunque sbagli paga, loro non sono stati nemmeno sospesi, come succede per qualunque lavoro pubblico nell’attesa di un giudizio. perchè questo per loro non vale? perchè ai loro amici è permesso intimidire e minacciare i testimoni impunemente? restano imperterriti al loro posto, a loro tutto è permesso, mentre i miei avvocati, per essersi dall’inizio ribellati alle falsità hanno un procedimento disciplinare in corso? tutto questo non è degno di un paese civile e democratico. il processo avrà il suo corso, ma non possiamo ignorare come esso sia stato falsato da omissioni e falsi commessi in relazione all’indagine. Chi pagherà per questo? Servizio di ”Chi l’ha visto?” dell’11 febbraio 2008. Contiene una parte di una interessante telefonata dal 113 al 112 alle 7,30 circa del 25 settembre 2005: 1^ parte
2^ parte
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Inviato il: Martedì, 12-Feb-2008, 14:09
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The Spammer ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 18479 Utente Nr.: 24 Iscritto il: 02-Ago-2006 ![]() |
scusate ma nn ricordo se avevamo già aperto un topic su aldo
cmq guardate e inkazzatevi come delle bestie.
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Inviato il: Martedì, 12-Feb-2008, 18:02
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Colega ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 2561 Utente Nr.: 2 Iscritto il: 22-Giu-2006 ![]() |
trovato vecchio topic e unito.
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Inviato il: Martedì, 12-Feb-2008, 18:03
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The Spammer ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 18479 Utente Nr.: 24 Iscritto il: 02-Ago-2006 ![]() |
grazie manu
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Inviato il: Martedì, 12-Feb-2008, 20:22
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Colega ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 4171 Utente Nr.: 41 Iscritto il: 06-Set-2006 ![]() |
io mi chiedo perchè un filmato del genere esce fuori piu di due anni dopo il fatto?
che schifo.... |
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Inviato il: Martedì, 12-Feb-2008, 22:51
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Gato Lopez ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 6772 Utente Nr.: 121 Iscritto il: 02-Mag-2007 ![]() |
siamo in italia... la terra dei "misteri". -------------------- L'UNIONE FA LA FORBICE
L'importante è che tu non perda i capelli dentro Non chiederci la parola che squadri da ogni lato l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco perduto in mezzo a un polveroso prato. Ah l'uomo che se ne va sicuro, agli altri ed a se stesso amico, e l'ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro! Non domandarci la che mondi possa aprirti, sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo |
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Inviato il: Venerdì, 19-Giu-2009, 10:31
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The Spammer ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 18479 Utente Nr.: 24 Iscritto il: 02-Ago-2006 ![]() |
Omicidio Aldrovandi: il 30 giugno la sentenza
Federico aveva solo diciotto anni. Ciao mamma, vado al concerto. Ma poi è morto. Forse, morto ammazzato. Forse, morto ammazzato da quattro poliziotti. Ed è nelle aule di tribunale che devono cadere i "forse". Domani, dopo quattro anni di inchieste e due di dibattimento, ventisei udienze e quattro imputati (Paolo Forlani, Luca Pollastri, Enzo Pontani e Monica Segatto), otto avvocati e quindici periti, riprenderà la requisitoria del pm Nicola Proto. Il 30 giugno la sentenza. E quel giorno, forse (l'ultimo forse della serie?) sapremo perché lo studente Federico Aldrovandi, incensurato, non tornò mai a casa quella domenica di settembre del 2005, e gli si spezzarono invece il respiro e il cuore mentre a terra, raggomitolato, ammanettato, manganellato gridava "no, no!". Era l'alba. Troppo silenzio aveva avvolto questa tremenda storia finché la mamma di Federico, Patrizia Moretti, impiegata comunale, non aprì un blog per raccontarla (federicoaldrovandi.blog.kataweb.it): le pagine elettroniche sono diventate tra le più viste d'Italia. Così quella morte ha cominciato a essere una questione aperta, come non accadeva dai tempi dell'anarchico Pinelli. Si è mossa anche Amnesty International. Le domande sono tutte in fila e sono parole ferite. Come si può morire a diciotto anni senza avere fatto niente? Cosa accadde davvero, quando arrivarono i poliziotti chiamati da alcuni cittadini di via Ippodromo perché un ragazzo si stava dimenando, e gridava? Sono le 5 e 47 del mattino di domenica 25 settembre 2005: l'ora della prima telefonata alla sala operativa. Pare ci sia un ragazzo che per strada batte la testa contro un palo della luce, gridando frasi incomprensibili e imprecazioni. La gente è svegliata di colpo. Arriva la prima auto della polizia, gli agenti scendono riparandosi dietro le portiere, Federico dà un calcio al paraurti, poi sale sul cofano, scivola, rompe un vetro con un calcio. Arriva una seconda pattuglia: in tutto, tre uomini e una donna. Provano a bloccare Federico, studente all'istituto tecnico Copernico-Carpeggiani, classe IV E, indirizzo elettrotecnico. Mai nessun guaio con la giustizia, non è conosciuto come tossicodipendente né come violento. Non è un bullo, non è un ragazzo del branco, è solo un diciottenne un po' introverso che vive come tanti. Ascolta musica, esce con gli amici, qualche pizza, qualche birra. Forse, qualche pasticca. Ma si può morire ammazzati per questo? C'è ancora tanta ombra attorno a quell'alba. La scena di Federico ammanettato e picchiato ci galleggia dentro, in cerca di contorni definiti. Il decesso viene dichiarato dal medico dell'ambulanza alle 6.35, dopo lunghi e inutili tentativi di rianimazione. Dalle testimonianze risulta che i poliziotti gli misero le manette, lo presero a manganellate e infine riuscirono a immobilizzarlo tenendolo a terra. Ed è così che probabilmente Federico è morto: per asfissia. "Appena arrivati per i soccorsi, e visto il corpo con la faccia a terra, ammanettato sulla schiena, abbiamo chiesto ai poliziotti di togliergli le manette, altrimenti non riuscivamo a girarlo per capire se ancora respirasse. Aveva un rivolo di sangue alla bocca e in testa". Questa la deposizione dei due addetti all'ambulanza, Stefano Rossi e Thomas Mastellari. "Ma noi siamo intervenuti solo per impedirgli di farsi più male" ribattono gli imputati. "Vedo mio figlio nella cassa, prima del funerale, e quasi non riesco a riconoscerlo: ha un livido enorme in faccia e quei segni maledetti sui polsi, chissà quanto hanno tirato per fargli tanto male" disse la madre. "Troppo silenzio, inaccettabile, neanche fosse morto un gatto. Nei primi giorni un muro di gomma, poi le cose sono cambiate": queste sono invece sono le parole di Lino Aldrovandi, ispettore dei vigili urbani, il padre. Un padre e una madre vedono uscire il figlio che andrà a un concerto a Bologna, e potranno incontrarlo di nuovo solo all'obitorio, il giorno dopo. "Suonano alla porta e ti dicono che è morto". Però dall'autopsia emergono altre ombre. E' anche una battaglia tra periti. Quelli della famiglia sono certi dell'asfissia mentre il consulente della Procura, Stefano Malaguti, parla di problemi cardiaci: "Insufficienza miocardica contrattile acuta in condizioni di stress psicofisico". Ma il cuore gli scoppiò per le botte o per altro? "La causa dell'indebolimento - scrive il perito - è la droga, e precisamente eroina, ketamina e alcol". In quantità comunque troppo bassa per uccidere. Nel blog, la signora Patrizia ha messo anche le fotografie del suo ragazzo morto sul tavolo dell'obitorio. "Lo scroto schiacciato? E' stata rilevata solo una piccolissima ecchimosi" ha detto il procuratore capo, Severino Messina. "Quel ragazzo non è deceduto per le percosse ricevute". Troppe domande cercano una strada e un senso. Perché Federico aveva i vestiti sporchi di sangue, ma a terra il sangue non c'era? Forse perché lo picchiarono quando ancora era in piedi? Ma si picchia un ragazzo per calmarlo, massacrandolo di botte? Perché i soccorsi vennero chiamati in ritardo? I quattro poliziotti devono rispondere di omicidio colposo, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio: "Ingaggiarono una colluttazione eccedendo i limiti del legittimo intervento e mantennero il ragazzo ormai agonizzante in posizione prona, ammanettato, rendendone difficoltosa la respirazione. Un eccesso colposo che ha cagionato, o comunque concorso a cagionare il decesso". E' questa la scena del pestaggio a sangue di un ragazzo che non aveva fatto niente di male, era solo agitato, aveva solo paura, aveva solo chiesto aiuto ed è morto. Senza motivo. Ma c'è un motivo per morire così? fonte: la Repubblica |
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Inviato il: Lunedì, 06-Lug-2009, 18:47
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I quattro agenti accusati di eccesso colposo nell'omicidio del ragazzo di 18 anni avvenuto nel 2005 a Ferrara
Per la morte del giovane Aldrovandi poliziotti condannati a tre anni e 6 mesi FERRARA - Il tribunale di Ferrara, giudice Francesco Maria Caruso, ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio colposo di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto il 25 settembre 2005 durante un intervento di polizia. Alla lettura della sentenza i genitori del ragazzo si sono abbracciati piangendo e in aula sono partiti applausi. Inchiesta e processo hanno visto come parte fondamentale la famiglia Aldrovandi, la mamma Patrizia Moretti e il papà Lino, in prima linea per chiedere la verità, prima con il blog su Kataweb aperto nel gennaio 2006 e diventato uno dei più cliccati in Italia, poi lungo l'inchiesta e il processo, scanditi dalle perizie, dalla raccolta delle testimonianze, dalla ricostruzione faticosa delle cause della morte di Federico. Il pm Nicola Proto aveva chiesto condanne per tre anni e otto mesi a ciascuno dei quattro agenti. L'accusa è di aver ecceduto nel loro intervento, di non aver raccolto le richieste di aiuto del ragazzo, di aver infierito su di lui in una colluttazione imprudente usando i manganelli che poi si sono rotti. La parte civile, (Gamberini, Del Mercato, Anselmo e Venturi) ha ricostruito sotto quattro angolazioni diverse le difficoltà per raggiungere non la verità ma il processo stesso, sostenendo che la morte di Federico sia addebitabile alla colluttazione con gli agenti (nel corso della quale si ruppero due manganelli) e all'ammanettamento del giovane a pancia in giù con le mani dietro la schiena. Posizione che, secondo i loro consulenti, avrebbe causato un'asfissia posturale. A questa causa va aggiunta la tesi di un cardiopatologo dell'Università di Padova, il professor Thiene, secondo il quale il cuore avrebbe subito un arresto dopo aver ricevuto un colpo violento. Per la difesa (Pellegrini, Vecchi, Bordoni, Trombini) l'agitazione del ragazzo quella mattina, prima e durante l'intervento di polizia, era dovuta all'effetto di sostanze assunte la notte prima al Link di Bologna con gli amici. Sostanze che lo avrebbe portato a uno scompenso di ossigeno durante la colluttazione. Tutte le difese hanno chiesto l'assoluzione piena degli imputati, che agirono rispettando le regole e il modus operandi previsto per interventi di contenimenti di persone fuori controllo (uso dei manganelli, metodo di ammanettamento e di contenzione o pressione sul corpo). Ancora oggi, tuttavia, nonostante l'intervento di oltre 15 tra i più affermati e riconosciuti esperti italiani (medico-legali, tossicologi, anestesiologi, cardiopatologi) non si è arrivati a chiarire con certezza le cause della morte. (6 luglio 2009) repubblica |
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Inviato il: Lunedì, 06-Lug-2009, 20:24
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Gato Lopez ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Messaggi: 7096 Utente Nr.: 1 Iscritto il: 22-Giu-2006 ![]() |
SOLO 3 anni!!!!!!
vabbè... meglio di niente, immagino. |
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